RISTRUTTURARE: COME LA INTENDO IO.

RISTRUTTURARE 
E' una parola di cui non credo si conosca esattamente il significato.

Secondo la Treccani, che cito, il significato è: "Strutturare su nuove basi o in forme diverse: r. un edificio, un albergo, un appartamento, con interventi sulle strutture murarie, su attrezzature e impianti. In partic., modificare la struttura...".
Certo è una definizione corretta, ma non svela il vissuto pregresso di quello che un architetto si trova ad affrontare: le passioni, le scelte progettuali, estetiche e funzionali.

Quando “incontro” un immobile in cui ho il privilegio di intervenire, la prima cosa che cerco è l'approccio “sensoriale”: ciò che mi trasmette fisicamente la costruzione: spesso è necessario toccarne i muri, i pavimenti, le travi per carpirne la storia, come a chiedere umilmente un permesso per realizzare un progetto per quel fabbricato che ti contiene e che sembra scrutarti e sussurrare...”mi fido di te, portami rispetto”.

Questo intendo per ristrutturare, forse è un approccio emotivo il mio, che però ritengo essere un valore aggiunto nei miei lavori.

Vorrei presentarvi un immobile a cui sto lavorando, denominato “Podere Bevano”, che si trova a Pievequinta di Forlì.
Il progetto prevede la ristrutturazione della casa padronale del 1919 come abitazione privata, mentre nell'area esterna sono previsti numerosi spazi dedicati a centro cinofilo, allevamento e pensione per cani.

Dato che sia la casa che il suolo sono vincolati dalla Sovrintendenza delle Belle Arti di Ravenna, questo ha necessariamente significato un approccio al progetto particolarmente oculato.

A presto gli aggiornamenti!

Commenti

Post più popolari